Neuroscienze e Biodanza: Plasticità Neuronale e Ambiente Arricchito
Prima di entrare nello specifico e parlare di Plasticità Neuronale e Ambiente Arricchito, vedremo una breve storia e nascita delle neuroscienze.
Come le neuroscienze sono entrate nel mondo della Biodanza, la definizione e problemi studiati per arrivare poi all’evoluzione della definizione di Biodanza.
Il cervello, i neuroni, l’attività neuronale e le teorie di funzionamento del cervello.
La plasticità neuronale come nuovo modello di studio del cervello.
Plasticità sinaptica e neurogenesi.
Capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle relazioni internerai (sinapsi), di instaurarne delle nuove e di eliminarne altre.
In tal modo si modifica la struttura e la funzionalità del cervello in modo più o meno duraturo, in relazione agli eventi sperimentati ed all’ambiente circostante.
L’azione avviene mediante potenziamento o depressione della forza di collegamento delle sinapsi e quindi della creazione, rafforzamento, consolidamento o decadimento di circuiti neuronali .
L’intensità dell’azione della plasticità neuronale è strettamente collegata alle condizioni dell’ambiente in cui ci si trova.
Perché essa possa realizzarsi ed addirittura sia stimolata, occorre che l’ambiente presenti una
continua stimolazione multisensoriale, data da oggetti che siano in grado di invogliare verso
l’esplorazione spaziale e la curiosità, esercitando così anche la memoria visiva e spaziale
e promuovendo l’esercizio fisico volontario.
L’interazione sociale attiva, in presenza di altre persone o all’interno di un gruppo è un’altra
della condizioni richieste per il realizzarsi della plasticità neuronale.
La sessione di Biodanza realizza le condizioni di ambiente arricchito e stimola quindi la plasticità neuronale con la conseguente rimodellizzazione (cambiamento di atteggiamento, risposte, abbandono di abitudini tossiche, acquisizione di nuove abitudini salutari).
Armando Montanari
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