Gli dei dentro l’uomo e le dee dentro la donna sono archetipi  che connettono l’essere umano con la sua forza primordiale. Essi ne riscattano il contatto con i ritmi cosmici e con la loro ciclicità, in un processo di rinnovamento che possiamo osservare nei fenomeni naturali; per esempio nel ciclo della vegetazione.

Gli archetipi, teorizzati per la prima volta da Karl Gustav Jung, sono modi di essere e di comportarsi preesistenti e universali, determinati dall’interno. Essi fanno parte dell’inconscio collettivo.

Jung aveva intravisto la possibilità di danzarli e Rolando Toro ha realizzato questa possibilità attraverso l’approccio corporeo e cenestesico della “vivencia” come attimo vissuto con grande intensità qui e ora.

Rolando Toro aveva scelto, tra gli dei  e le dee della mitologia greca, quelli che, secondo lui, maggiormente inducevano un processo di rinnovamento esistenziale, cioè di rinascita.

Negli dei dentro l’uomo e nelle dee dentro la donna ci sono miti di rinascita molto potenti che possiedono una straordinaria forza di trasformazione e ci conducono in profondità.

Gli dei dentro l’uomo e le dee dentro la donna, tratti dal libro omonimo di Jean Shinoda Bolen, rinforzano l’identità maschile e femminile, agiscono sulle relazioni, ognuno con caratteristiche specifiche, diverse e complementari.

Secondo Bolen, gli archetipi maschili e femminili consistono in 15 divinità: gli dei dentro l’uomo sono Ade, Apollo, Ares, Dioniso, Efesto, Ermes, Poseidone e Zeus. Le dee dentro la donna sono Afrodite, Artemide, Atena, Demetra, Era, Estia e Persefone.

Gli dei dentro l’uomo e le dee dentro la donna ci arricchiscono quando entriamo in contatto con essi e lasciamo che ci accompagnino, dando senso alla nostra esistenza.

Vivere “fuori dal proprio archetipo”, secondo Bolen, o essere sconnessi da sé, secondo Rolando Toro, significa dunque allontanarsi dai desideri e “non sapere più chi siamo”. Riconnettersi a loro attraverso la Biodanza è riscoprire sé stessi.


Michela San Pietro

La mia storia è “antica” in quanto ho visto nascere Biodanza a Milano. Era il 1989; da qualche anno seguivo delle terapie di gruppo a mediazione corporea in cui si lavorava anche con la musica e con i ritmi. Una mia compagna di corso mi ha dato un volantino che parlava di Biodanza e Rolando Toro e questo ha suscitato la mia curiosità; ho telefonato subito all’organizzatore, un eccentrico avvocato al quale dobbiamo l’arrivo di Rolando Toro in Italia, e mi sono iscritta ad uno stage (non c’era ancora il corso settimanale). Mi hanno colpito immediatamente la coerenza e la precisione delle spiegazioni teoriche di Rolando Toro, la forza della sua conduzione e l’intensità affettiva che si era creata dal modo in cui mi ha accolto e a conciare dalla ronda iniziale. Mi sono iscritta a tutti gli stage con frequenza mensile, 6 mesi dopo mi sono iscritta al corso settimanale condotto da Eliane Matuk, ho tradotto in francese le dispense della scuola svizzera, prima scuola per operatori in Europa Nel 1990 mi sono iscritta al primo ciclo della scuola Modello Rolando Toro, la prima scuola per operatori in Italia, con l’idea di approfondire le mie conoscenze e le vivencie; l’intensità vivenciale era alquanto amplificata nel gruppo della scuola; tornavo a casa un po’ sconvolta e arricchita nello stesso tempo. Non sapevo se avrei insegnato, eppure qualcosa mi attirava verso l’insegnamento; ho terminato tutto l’iter formativo con i corsi di operatore tutor e didatta e sono operatrice da circa 25 anni, tutto questo grazie agli incoraggiamenti di Rolando ed Eliane. Ho fatto varie docenze nella scuola di Milano. Ho seguito e seguo ancora diverse estensioni, con maggiore frequenza durante i primi anni di insegnamento (Biodanza , identità e i 4 elementi, Progetto Minotauro, l’Albero dei desideri, Biodanza acquatica etc.) Ho fatto varie docenze nella scuola di Milano. Ho seguito e seguo ancora diverse estensioni, con maggiore frequenza durante i primi anni di insegnamento (Biodanza , identità e i 4 elementi, Progetto Minotauro, l’Albero dei desideri, Biodanza acquatica etc.) Continuo a frequentare, quasi regolarmente, la scuola di Milano perché è la mia scuola di originein cui mi ritrovo e riconosco la serietà e il rigore metodologico, attraverso esercizi semplici, induce vivencia di estrema profondità; riconosco l’importanza dell’aggiornamento di un sistema che è sempre in evoluzione. Ritengo inoltre importante essere presente per poter sostenere, con la mia esperienza, gli allievi in formazione Ho esperienza di Biodanza con la terza età; tengo stage occasionali e, regolarmente, una specializzazione “Biodanza, il percorso dell’eroe” creata da me stessa insieme a Sonia Zavoli, dopo 2 anni di documentazione e sperimentazione, estensione approvata con una lettera dello stesso Rolando Toro. Sono socia fondatrice dell’AIPOB, associazione professionale degli operatori, che è stata costituita il 31 agosto 2014 Posso affermare di aver conosciuto il meglio di Biodanza in quanto ho ricevuto gli insegnamenti direttamente da Rolando Toro ed Eliane Matuk e ho visto nascere questo sistema con entusiasmo, con freschezza, con spontaneità; tutto è partito con amore e con estremo coraggio. Penso proprio di conservare la professionalità e i valori che questo sistema mi ha passato, Biodanza è diventata per me un sistema di vita e, ancora oggi, ricordo le parole preziose di Rolando Toro che sono entrate nelle mie cellule.

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