SOLIDARIETA’ – 10/10 SFIDE CONTEMPORANEE – BIODANZA
Giornata Internazionale della Biodanza / 19 aprile 2020
di Nadia Costa Robin
Comincerei con una poesia di Rolando che rappresenta bene la sua visione della vita: si può dire che la sua teoria è piena di dati scientifici, ma anche di poesia. Anche attraverso le sue poesie possiamo capire la sua teoria.
La poesia che ho scelto, di Rolando Toro Araneda, ha per titolo Unicità.
Unicità
L`intelligenza divina si tramette attraverso migliaia di anni
per affrontare nella nostra coscienza come memoria dell`eterno.
Siamo cugini dei fiori e avi del vento che ci feconda.
Siamo dei paesi del mare, siamo i discendenti impazziti delle conchiglie.
Siamo, nel sogno della terra, crisalidi e larve, orme di stelle
e negli abbracci eterni respiriamo la luce cosmica.
E dall`amore riapprendiamo
i circuiti squisiti dell`intelligenza divina,
il sentire palpitante della vita.
Vorrei parlare della visione di Rolando che rimane di incredibile attualità in questo momento.
Vorrei mostrarvi l’immagine di un albero: a partire da quest’albero per illustrarvi piu’ chiaramente il modo di pensare di Rolando, che è un pensiero complesso che mette in collegamento, in connessione, in circolazione tutta la conoscenza dell’essere umano. Per Rolando sono gli istinti umani che sono nutrimento per l’albero, che in questo caso rappresenta la nostra intelligenza affettiva.
La sfida che abbiamo in questo momento è di integrare nelle nostre decisioni qualcosa che pensiamo di aver perduto e di cui Rolando aveva parlato ovvero l’intelligenza affettiva.
L’intelligenza affettiva significa la capacità di stabilire delle relazioni durature, ed è l’intelligenza affettiva che crea lo spazio per il manifestarsi della solidarietà.
Rolando osservando il nostro stile di vita, il mondo in cui viviamo ci propone di riflettere sulla malignità, ponendoci una domanda: come si può essere così incoerenti da finire nell’abisso? Ci propone inoltre di riflettere sulla dinamica della bontà ed all’interno di questa dinamica fare proposte e progetti per il futuro, con grande saggezza.
Chi mi conosce sa che faccio parte di quel gruppo di persone che crede nella bontà dell’essere umano: fa parte della natura umana il vivere insieme, così come la cooperazione. Questo aspetto, che non può’ essere tralasciato, riguarda le nostre relazioni, il nostro ambiente: tutto questo influenza il nostro modo di essere e la nostra percezione del mondo.
LA DINAMICA DELLA MALIGNITA’
Volevo soffermarmi ora su questa dinamica della malignità, perché volevo fare una comparazione rispetto alle azioni che vediamo in questo momento nella nostra quotidianità riguardanti il Virus. So che ci sono molte persone nel mondo della Biodanza che non amano parlare di questa situazione così dolorosa che attanaglia l’intera umanità, ma, come diceva Rolando, abbiamo la possibilità di dimostrare ed esprimere la nostra idea, che ha una solida base scientifica. Il punto che lui mette in evidenza rispetto alla malignità presente nella nostra società è l’esaltazione dell’ego.
Se osservo noi tutti in questo momento, il nostro abbigliamento vedo che il nostro ego è basso, siamo nelle nostre case, non dobbiamo apparire. È interessante, vero?
Continuerei dicendo che l’ego porta a gesti di arroganza ed aggressività che conducono a quella che potremmo chiamare “anti-vita”. Un nodo toccato da Rolando, quando parla di questa dinamica che conduce alla follia, è l’incapacità di identificarsi con l’altro e la mancanza di empatia. Rolando ci fa inoltre notare la discriminazione: tutti i tipi di discriminazione ci portano alla perdizione, cosi’ come la sete di potere. Non si tratta solo della sete di potere ‘perché le cose siano fatte come voglio’ io, ma del potere legato all’organizzazione ed alla gestione. Tutto questo ci allontana dall’etica.
Tutto quello che stiamo vivendo in questo momento ci può rivelare la nostra fragilità, ma ci dà l’opportunità di rinnovare la nostra vita.
Questa forza creatrice la vediamo dappertutto in questo momento: la vediamo nei video divertenti, e c’è tutto uno sforzo creativo per rendere le cose, che sono così crudeli, in questo momento, più leggere.
A ben vedere l’attuale crisi non è una crisi economica, ma è una crisi affettiva, è una crisi della solidarietà. Noi accumuliamo delle ricchezze, accumuliamo degli amori, per poi piangere e dire che nessuno ci ama: allora, come fare a non domandare a se stessi “Io mi amo?”, “Io esprimo il mio amore”, “in che modo lo esprimo?”. Accumulare come un avaro ci dà poi la sensazione di non avere nulla. Invece ciò che ci fornisce la sensazione di abbondanza è poter condividere, poter dare. In questo modo stiamo vivendo quella pulsazione che è la vita.
Un’altra considerazione che ci può dare uno sguardo più generale, un volo d’airone, uno sguardo dall’alto, in questa situazione di disperazione, in questo periodo così particolare, è constatare che questa situazione nel mondo è quotidiana. (Dato che a spaventare non è solo il numero dei morti, ma anche le condizioni in cui versano molti ospedali, che non sono in grado di accogliere un numero cosi alto di malati nello stesso momento.)
Se volete potrei prendere come esempio il Brasile, od ancora, l’Africa, dove la mancanza di strumenti adeguati è quotidiana!
Forse in questa crisi, invece di dire “mi preoccupo solo di casa mia”, ci darà questo sguardo più ampio. L’immagine che vi vorrei proporre è quella di un lago meraviglioso che improvvisamente si secca e ne vediamo il fondo pieno di detriti e rifiuti, un pò come la polvere che nascondiamo sotto il tappeto.
Sempre rispetto al momento che stiamo vivendo, questa settimana ho sentito un ministro che parlava del problema se indossare o meno la mascherina, e ha risposto con molta chiarezza che la mascherina non protegge noi stessi, ma gli altri (e dicendo questo aveva un leggero movimento delle spalle). Un altro esempio che possiamo fare è quello delle imprese che approfittano dei finanziamenti del governo e non vogliono condividere i loro guadagni.
Tutto questo è un’aberrazione e mostra chiaramente questa dinamica della malignità. Tutta questa crisi risveglia comunque in noi una parte che è in ogni caso fondamentale per l’essere umano.
A mio avviso fa sorgere quello che Rolando definiva come Inconscio Numinoso e del quale fa parte l’amore. In questo momento di crisi così profonda qualcosa si è espresso con maggior forza e la solidarietà è timidamente ritornata e pertanto può far sorgere in noi la speranza di una nuova società che era quella sognata da Rolando: una società dell’amore, della solidarietà e dell’etica.
LA DINAMICA DELLA BONTA’
Volevo ora invitarvi a guardare la dinamica della bontà che porterebbe la nostra società ad essere una società veramente biocentrica: in questa dinamica troviamo la capacità di trascendere l’ego e la capacità di identificarsi con l’altro e con tutto ciò che vive. Troviamo anche la capacità di comunicazione nei legami, il disinteresse per il potere, ma l’esaltazione della potenza.
Il ritmo e la melodia del nostro quotidiano sono cambiati e che cosa scaturisce da questo cambiamento? Il nostro invito è di Danzare la vita e il ritmo è dato, in questo momento, da qualcosa di diverso. Cominciamo a vedere che i vicini si parlano di più e che anche i professionisti fra di loro si confrontano maggiormente, alcuni si sono persino messi al lavoro in ambiti che gli erano sconosciuti e molti status sono cambiati grazie a questo abbassamento dell’ego.
Osserviamo poi tutte le soluzioni che abbiamo cercato per continuare a mantenere i rapporti: tutte queste soluzioni video e questi collegamenti in rete, su internet. Addirittura chi detestava la tecnologia ora la apprezza, perché e’ il mezzo per continuare la danza della vita. Se danziamo la vita troveremo sempre un modo per entrare in connessione, per rinforzare un legame: perché è talmente importante che troviamo sempre un mezzo. Lo abbiamo sempre trovato e troveremo sempre un modo per conservarlo.
Possiamo anche rimanere stupiti da come la natura, senza porsi domande, si è ripresa i suoi spazi perché l’inquinamento è diminuito.
È meravigliosa questa nostra capacità di riprenderci e durante questa crisi dobbiamo rinforzarla, così come la rinforziamo con gli esercizi di Biodanza: la Biodanza e l’Educazione Biocentrica ci sono di grande aiuto, in questo senso. E per quale motivo? Perché la Biodanza rinforza la nostra identità e non il nostro ego. In Biodanza abbiamo uno spazio benevolo in cui esprimerci, e abbiamo l’opportunità di creare della profonda solidarietà, di scoprire, talvolta con stupore, il nostro potenziale ed esprimerlo.
La Biodanza ci aiuta anche ad integrare un’intelligenza affettiva legata al sentimento dell’amore per creare nutrimento e non distruzione per l’essere umano. In tutto questo la Biodanza agisce sviluppando lo spirito comunitario attraverso delle vivencia di profonda solidarietà. E sapete qual è il mezzo che Rolando ci propone per raggiungere questa solidarietà? L’eros indifferenziato, nel senso dell’amore indifferenziato, va ad aprire le porte alla solidarietà, perché l’atto di amare è di per sè un rinforzo.
Una frase che Rolando ci ripeteva spesso quando proponeva l’esercizio della camminata a due era questa: “per l’essere umano camminare tenendosi per mano è un atto politico”. Camminare tenendosi per mano è un atto politico, non un atto politico ideologico, ma un atto politico che indica appartenenza, che indica la presa di coscienza dello stare insieme.
Per concludere, sempre in relazione al momento storico attuale, direi che sono piena di speranza che si possa trovare sempre un mezzo di comunicazione possibile e che questa fase di allontanamento fisico passi. Nel frattempo pero’ approfittiamo di questa situazione per approfondire i nostri rapporti, affinché siano improntati alla solidarietà.
Cogliamo l’occasione per parlare con la gente.
Nadia Costa
Traduzione del testo in italiano curata da Federica Vecchi
SCARICA QUI LA CONFERENZA COMPLETA IN PDF:
Nadia Costa Robin
Membro del Collegio Metodologico di Biodanza e
Direttrice della Scuola Svizzera di Biodanza
0 commenti