Gli dei dentro l’uomo e le dee dentro la donna sono archetipi che connettono l’essere umano con la sua forza primordiale. Essi ne riscattano il contatto con i ritmi cosmici e con la loro ciclicità, in un processo di rinnovamento che possiamo osservare nei fenomeni naturali; per esempio nel ciclo della vegetazione.
Gli archetipi, teorizzati per la prima volta da Karl Gustav Jung, sono modi di essere e di comportarsi preesistenti e universali, determinati dall’interno. Essi fanno parte dell’inconscio collettivo.
Jung aveva intravisto la possibilità di danzarli e Rolando Toro ha realizzato questa possibilità attraverso l’approccio corporeo e cenestesico della “vivencia” come attimo vissuto con grande intensità qui e ora.
Rolando Toro aveva scelto, tra gli dei e le dee della mitologia greca, quelli che, secondo lui, maggiormente inducevano un processo di rinnovamento esistenziale, cioè di rinascita.
Negli dei dentro l’uomo e nelle dee dentro la donna ci sono miti di rinascita molto potenti che possiedono una straordinaria forza di trasformazione e ci conducono in profondità.
Gli dei dentro l’uomo e le dee dentro la donna, tratti dal libro omonimo di Jean Shinoda Bolen, rinforzano l’identità maschile e femminile, agiscono sulle relazioni, ognuno con caratteristiche specifiche, diverse e complementari.
Secondo Bolen, gli archetipi maschili e femminili consistono in 15 divinità: gli dei dentro l’uomo sono Ade, Apollo, Ares, Dioniso, Efesto, Ermes, Poseidone e Zeus. Le dee dentro la donna sono Afrodite, Artemide, Atena, Demetra, Era, Estia e Persefone.
Gli dei dentro l’uomo e le dee dentro la donna ci arricchiscono quando entriamo in contatto con essi e lasciamo che ci accompagnino, dando senso alla nostra esistenza.
Vivere “fuori dal proprio archetipo”, secondo Bolen, o essere sconnessi da sé, secondo Rolando Toro, significa dunque allontanarsi dai desideri e “non sapere più chi siamo”. Riconnettersi a loro attraverso la Biodanza è riscoprire sé stessi.
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