Embodied Cognition

Embodied Cognition

Per molto tempo, nella ns cultura, la mente umana ed i suoi stati psichici sono stati considerati incompatibili con la materia che ci circonda e con cui quotidianamente ci confrontiamo. Il dualismo in filosofia e nel pensiero occidentale sorge da questa presunta disomogeneità di due categorie di fenomeni: la materia e lo spirito, il corpo
e l’anima.
Questa rigida divisione della realtà, che ha sempre suscitato polemiche, è entrata in crisi definitiva con il progresso della scienza.
Per superare le numerose difficoltà tuttora esistenti nell’abbracciare completamente l’unica natura materiale della realtà, nel xx sec., a partire dalla riflessione della Fenomenologia in filosofia, ed in contrapposizione con altri modelli interpretativi, ha preso forma e si è sviluppata l’idea che gli aspetti qualificanti dell’esperienza umana non si possono comprendere che considerandoli profondamente radicati nella fisicità di un corpo che entra in relazione con la realtà esterna.
Il corpo è il mezzo dello stare al mondo ed avere un corpo, per un essere vivente, consiste nell’entrare in relazione con un ambiente definito.
Ci occuperemo anche del modo in cui noi effettuiamo le ns scelte e prendiamo le ns decisioni.

Sistema Veloce e Sistema Lento

Quelli che originariamente erano stati identificati come sistema 1 e sistema 2, sono poi stati pubblicizzati con il famoso libro di D.Kahneman, vincitore del premio Nobel per l’Economia nel 2002, come sistema veloce e sistema lento.
In riferimento alla diversa rapidità di azione ed anche al diverso livello di coscienza dei processi sottostanti. Il primo, più intuitivo ed immediato, il secondo che si dispiega solo sussidiariamente, richiede notevole sforzo e dispendio energetico, e viene comunemente identificato con il ragionamento logico.
Esploreremo i rapporti e le interferenze tra questi due sistemi nella nostra vita quotidiana ed anche le relazioni tra i due e le nostre possibilità di servirsene.
Infine cercheremo di esplorare una nuova dimensione dell’inconscio che ha preso forma verso la fine del xx sec.

L’Inconscio Cognitivo

Oltre l’incoccio di Freud e di Jung, accanto alle intuizioni di Rolando, di Inconscio Vitale e di Inconscio Numinoso, si è man mano affermata la consapevolezza che la parte più rilevante della nostra conoscenza si trova al di sotto della soglia della nostra coscienza.
Arrivando alla formulazione dell’ipotesi, apparentemente contraddittoria, di inconscio cognitivo.
Cercheremo anche di chiarire come queste proposte teoriche abbiano interessanti risvolti nella pratica della Biodanza e ci possano aiutare nella comprensione delle nostre esperienze.

Armando Montanari


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